mercoledì 31 dicembre 2014

Jitterburg Waltz

Jitterburg Waltz
30-31 dec.

Era il 30 dicembre
ed io stavo posto
sul meridiano di Greenwich
messo lì
proprio per piangere,
triste grifone umano

Certo, avrei voluto
innanzitutto
che esistessi.
Commuoversi è un senso.
Distruggersi, è un altro.

Era tutto così tremendamente
verde.

Ma demoni a destra
e dietro
mi salgono
sulle spalle
per giocare tra loro.

L’uomo
abituato
ad una scadenza rituale
scodinzola,
ed è giusto così.

Guardo alla finestra
vedo
una ragazza fatta di pioggia
un treno
lo squittire del fumo attraverso la rete
mentre sopraggiungono odori
di spezie sud-koreane
e di pesche marce

Ecco, ti descrivo:
non potendo ingannare la piccolezza
dell’ombra, io,
i dadi parlavano tra di loro
rotolando su un tavolo di legno rotondo,
streghe sconfitte dagli anni ‘80
e un jazz
senza senso apparente.
Nella stanza ho anche visto
madri
ballare libere,
testimoni finalmente oculari
e donne cannone mai esauste.

Davvero, il suono delle cose
è la via.

Basta casino.

Tu non supererai mai
il fatto di aver perso
la tua Louis-Vuitton,
sei inutilmente
una distrazione
per la creatività,
non ti voglio guardare.

Prima che l’anno finisse
continuavo a gridare
e a combattere la guerra dell’anima
-non ci servono le macchine-
e allora forse la soluzione
potrebbe essere
urlare fino a che
la gola
non suoni le sue corde da sé,
unirsi tutti nella propria nudità,
oltrepassare il velo  
e vedere

Jitterburg Waltz,
e la nausea passa
e i ricombinanti
ballano in maschera
per il New year’s eve
sentendo la vita
un’ultima volta.

Scavalcare
te, per quanto immensa tu sia,
forse è possibile.

Diversi epitaffi
sulla fronte di ognuno,
siamo noi i veri coltelli
e le vere ferite
allo stesso tempo.
Nell’asfalto rovente,
sotto l’ombra di un fico d’india
in una piccola crepa fresca
stiamo ancora
provando a nascere

私の胸は 気分が 悪い,
(il mio petto è cattivo)
ed io più cattivo di lui.

Piangere è un senso.
Distorcersi, è un altro.

È pericoloso sporgersi.

Svellere
e scorticare,
e spargere
e spargersi.

È e dev’essere una cosa triste,
così lacrime ed angeli sereni.

D’altronde
il concetto del viaggio in sé  
è qualcosa di immenso..

..Ma non piacevole.
“Scommetterei su di te”
disse la donna vestita di rosso
al vecchio pervertito bevitore.

Difficile ammetterlo ma effettivamente
l’unica idea di bellezza che ho
è quella di un cancello verde
con dei gelsomini intorno,
il bordo di una piscina forse.

La notte ha portato
non serenità
ma malattie più accurate
oggi.

Si finisce col perdersi tutto.

Dormire e baciare i suoi piercing immobili

Ed ecco che vedo il fuoco
e più andrò avanti
e più ne vedrò

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