martedì 16 aprile 2013

La Mia Anarchia



La Mia Anarchia.
Una poesia poco fluida davvero.

Andiamo a vedere come
L’Anarchia
Spaccherà
Ogni navicella e satellite
Come l’Anarchia brucerà le fotomodelle e i distributori
Self-service
come ci ustionerà nel corpo e nel viso
come masturberà le piogge, ormai sempre più rare.
Cerco un’anarchia
che sbudelli le società
e le incarceri
che massacri tutti i fascisti e reazionari
(eccetto Riccardo Russo e Francesco Gallina).
Non c’è uno stato
Che sia giusto
Né in atto né in possibilità .
Nell’unica vera speranza
Io Giovanni e Marco non dobbiamo
sentirci a disagio nel parlare di poesia
in mezzo agli altri
e sui muri non ci sono scritte politiche ma
versi di thomas eliott e di Leopardi.
Come schiavi, fuggiranno dalle caverne
e vedranno il fuoco che proiettava
ombre platoniche
sullo specchio nero del
teleschermo
e non saranno accecati dal sole della politica e degli antidepressivi
e tutti saremo bambini
che si baciano sotto un tavolo
e arrossiscono .
Un manifesto con su scritto
“DIVIETO DI AFFISSIONE”
famiglie d’alberi senz’aria
serpi che slinguazzano morale e castità
come pagani vitelli bronzei
uomini che scodinzolano
davanti
ad un mattatoio.
Siamo stanchi come
sfinteri usati
come scheletri
dissotterrati, adesso.
Se vuoi uccidere
uccidi!
Se vuoi ucciderti
ucciditi! Perché
non c’è dignità nella dignità
né onore nell’onore
né libertà in questa controfigura di libertà
che incula la gente in un mutuo in un possesso.
Sento di voler radere al suolo tutta questa borghesia dell’anima,
tutti queste croci agli specchietti,
tutti questi portafogli trasformati
in cuori
senza sangue.
L’anarchia è la rabbia
di chi è stato incatenato
dalle scelte degli altri,
è la meschinità di chi vota.
Un uomo che va a votare è come un cane
che si nutre del suo collare,
del suo recinto.
L’anarchia è la
direzione
dei randagi
che vogliono cassonetti al posto delle cucce
cimurro al posto dell’anti-zecca
e malattie veneree al posto degli ospedali,
se essere malati e discriminati è l’unico modo per poter essere liberi e liberati.
L’anarchia è rubare il fuoco agli dei
è scaraventare il potere
e i politici
nella patetica ed immensa
voragine del
cielo.
Guardate Bukowski
totally born into this,
come si ubriaca e si scellera
davanti le telecamere,
guardate Pasolini
come bestemmia lo stato,
guardate il cemento che
vi impasta la faccia e vi inebria i polmoni,
 guardate come ci hanno iniettato negli occhi l’obbedienza,
vediamo solo sistemi
il sistema di destra
il sistema di sinistra
il sistema di centro,
come topi in un labirinto.
Credere e lasciarsi
meschinizzare
fa bene alla pelle, è vero,
è tutto cade se sei ubriaco di liberi stimoli
di libere sensazioni
di libere scelleratezze
di liberi reati
di libera poesia
di libere anime,
tutto ti porta alla morte
tanto il nostro corpo è diventato
refrattario
all’ossigeno.
C’è solo pietismo misero per i miseri bambini africani,
ormai battezziamo i nostri figli senza il loro consenso,
ormai controlliamo dalle imposte
se qualcuno ci spia;
Finiremo per annentiarci.

L’anarchia è il suono che fa il cuore quando batte
è un quadro dipinto da un neonato
è la favola dischiusa al di là di Thule,
è aprirci la faccia
è guardare dentro le persone e vedere come dietro
tutto
dietro
tutti
c’è un’anima.
Solo ora capisco chi ha ucciso i poeti,
e non è stato il decadimento della salute o del corpo
ma il meccanismo sociale.
Ogni poeta, anche quello più reazionario
è nella sua sostanza
anarchico.
Il mio è un elogio della criminalità,
dei ladri,
per tutti i maledetti e cacciati via
per tutti i pazzi suicidi
e gli assassini fuori di testa,
il mio è un neo- cantico dei drogati.
Spingeremo gli angeli dalle chiese e gli ruberemo le ali,
bruceremo le statue dei santi
sbricioleremo le pagine di ogni bibbia
di ogni costituzione
di ogni istituzione malata costruita dall’uomo e dai suoi padroni umani,
aboliremo il concetto di legalità finalmente.
Un giorno moriremo, senza dubbio,
e ci fingeremo felici senza sapere effettivamente cos’è la vita,
senza aver mai bestemmiato le leggi in nome dei petali rossi,
tradito i cattolici in nome del sesso sfrenato per strada,
cancellato le scritte sui pacchetti di sigarette,
abolito il matrimonio.
Scompariremo senza aver
mai compreso
quante piramidi immense abbiamo costruito
per i nostri faraoni
andando ogni giorno a lavoro
girando gli occhi di fronte ad un omosessuale
negando chi abortisce e chi affitta uteri
picchiando i nostri figli se fumano o se
imbrattano i muri o se si masturbano
ma insegnando loro a massacrarsi da soli.
Un po’ come la destra ha massacrato
Pier Paolo Pasolini
sulle spiagge di Ostia,
un po’ come il potere destrista
del consumismo
ha stracciato il suo corpo
in retromarcia,
Un po’ come il centro-destra ha ucciso
la sua memoria.

Non posso più pregare
dopo aver visto cosa succede se ti fai vedere. Mi dispiace.
Mi estinguerò nella strada che porta al rifiuto,
senza però crescere chimicamente in queste serre
che coltivano uomini
per nutrire il
Magnifico Nostro Sistema Economico.

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