mercoledì 14 ottobre 2015

Cirano

Cirano

Con le mani sporche di rugiada
volevo essere Thomas
apprendere dallo sguardo ferite
offrire agli ospiti
sigari esplosivi.

Devi seguire il tuo spirito.
Emanare dal corpo
un’impalpabile
aurea di grandezza.
Purtroppo questi deliri
frammenti
vengon detti
la maggior parte
resta però nascosta
in questo bar subacqueo
dove musicisti, artisti, poeti
si incontrano
a sorseggiare birra
di giallo tabacco sporche le dita
ricordando i deliri di Guy de Maupassant.

Cosa comincerà?
Da illusione a illusone,
da specchio a specchio,
non una metafora condivisa,
non un contrappunto
di gioie,
ho le sembianze di una iena ma non rido.

E comunque, Dafne,
stipite uniforme del cervello mio
che scompari e compari
sotto troppi nomi,
scuoti l’addome serena
e non punti il dito
contro certi capisaldi d’irrazionalità,
le delizie dei poveri,
la guerra,
lo schifio.
Pugnalare i presidenti,
la gente è un ammasso obeso di lavoro
che livido s’aggira masticando gli alberi freschi e verdi,
sono cosciente del risentimento
e del rimpianto
e dell’intima vergogna.
Persi e sparsi
I brandelli dell’eroismo
I deliri di Cirano,
l’ombra sotto i denti dei guerrieri

ed Alfio Lanzafame
che ha collaborato a ristrutturare
la chiesa di S. Alfio a Trecastagni.

Scomodo comodo esistere,
siete scandalosi esseri di vetro
vi potrei spezzare con un dito,
e dimenticate questa
schifosa fognatura
di sistema,
rancido coi risvoltini
e l’umanità divenuta pieghevole
ripone accuratamente se stessa
nella cantina del non-io,
poi dà una spolverata

Ed è solo annientandoci
che smetteremo
di comprendere
il bene ed il male
la mente e la vita

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