lunedì 20 aprile 2015

Perfettibile spada

Perfettibile spada


Opale parli del terrore
ma non ti senti,
la tua forma adesso
ha tutta la chiarezza che serve,
finalmente alla pari .
Ho scavato per tanti anni….

Da dove il fulmine urla.

Fonte tra rocce,
vetro che non era vetro
ma lo sembrava
parecchio,
un messaggio nascosto
nell’aria rinsecchita.
“Guarda” è il mio nome,
“taglia”, “spacca” .

Tre metri di fune
dovrebbero bastare

Dentro la sfera
la delicata e fragile
coerenza pacifista
delle mie dita
con un solo schiocco
giace spezzata,
niente più ricordi,
niente più ragioni,
c’è un incredibile presagio
rosso come il fiume di noi
che non scorre,
stands still.

Perfettibile spada
ancora sei metallo grezzo
non affinata
né della misconoscenza dei rapporti
né dall’esperienza del fuoco nero,
un giorno
all’unisono con l’apocalisse
brandita anche tu risuonerai
la tua scattante e nevrotica melodia
di fumi e parole
nel disperato viaggio
di noi in noi.
Perfettibile spada
nella fradicia fronte del nemico
scorticare il germe
e tremare
e tremerò,
un contatto diverso,
il risveglio della bestia buona
e tu sguainata
non muovi per ucciderla.

Le spiagge siciliane.


Tutto diverge in fretta,

太陽

Mi sembrava scontato…
Sbavare, immacolarsi,
emettere suoni.
D’altronde non siamo solo
bestie.
È vero, mi dici, il corpo
non devi tradirlo
per l’anima,
il mondo dentro
può anche mostrare
sottomissione.
Eppure tutto dall’artificio s’avvia
e all’artificio riconduce.
Una placca d’oro argentino
con cesellati sopra
questi canti silvani
di gloria del cervello,
quando l’anima
tutto seppe ingoiare
di tutto seppe nutrirsi
masticando
gnawing thoroughly
questa incosciente
mimica delle membra,
con orgoglio arrogarsi
il diritto
di assegnare un significato
e abbiamo messo la firma
su una dolce condanna
di metafisica forzata
e trascendente derealizzazione,
catechiesi malefica dello spirito
al corpo solo il piacere serve,
col piacere va temperato, affilato,
e spontaneamente poi
prenderà fuoco.

Tradotto male,
sempre tradotto male
e m’artiglia la schiena e i polmoni.
Continuamente remando
in direzione
contraria
alla perversa nudità di dio
e alle sue ali marce,
ma comunque tradotto male.

Civiltà villosa malata
indecoro d’aver deriso se stessi
di fronte a tutti,
non bestemmiare è peccato.
Ponendo giudizio
infrango la sacrosanta regola
della relatività a tutto intrinseca
ma più goduria
più forza,
l’armatura lucida,
la spada raffinatissima di pietre preziose.


今日も 太陽 出ていないぜ

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