mercoledì 6 marzo 2013

Anelito #1

Per un pò va bene, di certo.
Poi è solo noia, senza metanoia, mai.
Scompaio lentamente, è che non ho la certezza di essere vivo, a volte mi guardo in uno specchio e penso
che non mi sento vivere, che non mi percepisco.

Il problema è che uno dovrebbe  avere sedici anni per tutta la vita, e non dico solo fisicamente.
A quell'età ti rovini presto e ti bruci subito e ti consumi in fretta e poi muori.

È questione di equilibrio, non è mica facile. 

Squilibrati come balconi senza cemento, quindi,
afferriamo per mano le cose e con queste tappiamoci i buchi, 
non importa se sughero o plastica o esigenze che gli altri  non hanno. 
Cominceremo prima con l'allagare le stanze di succhi emotivi e poesia 
e cicche, 
poi lentamente la nostra immagine si affievolirà nel tentativo di idiota e se non altro lodevole 
di assumere THC per non pensare a quello che non-siamo, perchè non siamo, è questa
è per me una prova sufficiente. 
Quindi, le vele che abbiamo costruito moriranno esangui
e nel medesimo modo
le convinzioni che domani quella pietra rotolerà ancora 
come ha fatto sempre, 
che domani il sole sorgerà per accecarci e farci 'sto piacere almeno
 che domani ci alzeremo e avremo la voglia e l'autostima per andarcene da qua.
Siamo la generazione di poeti ventenni brutti stupidi drogati e distratti e infelici
più d'ogni altra cosa, e l'unica cosa che ci manca è il fottutissimo by pass che porti
il cervello non all'arte ma alle cose effettive, anche se di certo non esiste nulla se non le percezioni malate
e degeneri che dalla religione alle delusioni alle non-delusioni passano a coprire il nulla magico e merdoso che ci circonda.

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