giovedì 4 luglio 2013

Plasticamente malridotto affondo in.

Plasticamente malridotto affondo in.

Ma ora significa
non ora,
e il mio inconscio
è ora
Segretamente non confuso,
mi rendo
il magnetismo
tra crani e
seni,
ho realizzato concretamente
alcuni pixel
e mi va bene, è tutto ok.

Nei non-animi umani
schiacciati
ci sono un bordello
di cose che non so comprendere
e credo
di esserti coinvolto.
Mi dovete la vertigine
e la coscienza del cervello tagliato.
Capisco adesso
che il risultato
sociale
migliore
al quale si può
aspirare
è l’allucinazione di amarsi.

Con la psicoanalisi
ci si scolorisce
la psichedelia,
e non la senti perché ce l’hai ormai tutta squagliata
dalle domande,
parlo dell’immaginazione.
Così, il contatto
 tra due testi di pelle
di due diversi
non è poi così tanto.

Fin quando
le polveri del mio blu
non ritorneranno
indietro
te le lascio conservare,
e questo è inevitabilmente
l’egoismo.

Io dicevo sempre
cazzate,

meglio stare così
a piangere in bianco di denti
dalle rose.
E se mi tengo in mano
vedo
che la psiche allo specchio
è solo una troia
e poi
può solo peggiorare le cose.

io dicevo sempre minchiate,
l’incomunicarsi
in accordi
non ci riporta per niente.
Ma costringendosi
a volersi bene
ondate
di ora
diventano sirene nude.
Acme, sì, dico, un esplosione
ti riempie gli occhi
di luci
e le cose
avvelenatesi da sé per sfuggirsi
se ne vanno per un po’,
e possiamo annasparci a vicenda.

Seriamente,
comincio a ricomporre
il non volerne sapere un cazzo del mondo.
Parlavo delle farfalle
che mi capita
di respirare.

Sogno la sintesi
di tutto il DMT
che ho avuto dentro il cervello
ogni notte
fino ad ora.

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