venerdì 19 luglio 2013

La distrazione: Mi salto l’apocalisse e vado direttamente alla post-apocalisse



La distrazione: Mi salto l’apocalisse e vado direttamente alla post-apocalisse.

Ci raffreddiamo a vicenda
come due titanic,
non ti spoglierai più .
Ci strappiamo pezzi di poster
dalla pelle
che poi si dice che siamo grandi
e idoli non ne abbiamo più
e chissenefrega.
Oramai le stanze assumono il colorito
tipico dell’eyeliner,
e le mogli per strada
e i mariti per strada
seguono locomotive trasandate
verso l’annullamento della consapevolezza.
Adesso che ne hai un sacco
non ne vuoi più,
e io e te siamo amori al quadrato
ai quali non fotte niente
dell’amore
vero,
gli uomini diventano
Hipster banali
e che sarà!
Le nuvole inscatolano acidi
come negli anni 70
e quindi ci svisionano addosso il loro squirt perverso,
e tu che ne sai dell’odio
se non fai altro che odiare,
è ovvio che
hai costruito
mille fili spinati
è ovvio
che la tua porta
non era enorme
e che non vuoi venire.

I bambini acquistano
televisori domestici
e li portano a spasso,
e la pubblicità gli insegna a volersi ascoltare
per potersene vergognare,
pagheresti l’assicurazione sul piacere
e così tutti.
Sventoleremo anarchie politiche
Per non seguire la moda,
distruggeremo l’estetica
per non seguire la moda,
andrà di moda poi,
e il fumo è anch’esso chimicamente sporco
e il fumo
e il fumo
tormenta
le mani già scheggiate
per sbaglio,
non siete più nudi da un secolo,
non siete più voi siete voi.
I pomeriggi
si allungheranno
e così
la paura del tetano
e del mare
e delle lamiere.

Ma nelle pozze petrolifere
la violenza si autoamplifica
e si auto assoggetta a sé,
cosicchè non c’è bisogno di esistere.
Ma negli scartavetramenti
si annidano
cespugli
di irrealtà
che diventeranno
amore
e estremi.
E amori estremi inutili perché non,
e non dite più niente,
succhiate ancora benzina fossile
dal cibo
e alimentate
la meschinità
come carburatori al miele.

Non capite gli elefanti che sanguinano,
non capite la ricerca della sintesi,
non capite gli elefanti che invano si ricordano le cose.

Nascondi col correttore
le distrazioni ,
deturpi timori
e li rendi timori migliori.
Ma io non ho che la paura
di non percepire
tutta questa schizofrenia finta,
non ho che la paura
di vedere la realtà
idiota
sporca
macabro circo di preti e scolopendre,
non ho che la paura
che il piacere non esista,
o che io stesso non ci sia. 

La distrazione,
il distrarsi,
correre.   

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