mercoledì 24 luglio 2013

I bambini.



I bambini.

Accanto al sole
si avverava
la loro infanzia,
ma che gliene rimane?
Discutono
sui propri ruoli
oggi,
la madri di certo
borghesi  o antiborghesi
si diffondono
lontano nel tempo
e nello spazio
e nessuno li guarda.
Le luci del giorno
per lo più bianche
o gialle
invadono
per un poco
gesti
che poi
saranno divorati dai secondi,
loro non ne sanno
nulla di nulla
del vento
nella testa
e si mescolano
all’illusione
come se fosse vera.

Io cercavo la bellezza
negli altri,
una circostanza deficiente
e sola
per non spingersi avanti.

A tredici anni
fumava erba
ma anche
sorrisi
e atteggiamenti,
devasto nella mia
memoria
non ricordo
se facevo o meno
il male.

Non avevano
esperienza
e godevano
dell’essenza
delle cose
intorno.

Infatti,
scopriranno l’oceano
delle bruciature .

Ma tanto,
dispersi infami
nel volto del vuoto,
ricorderanno male
loro stessi e agiranno di conseguenza.
La mattina per ora li culla
in uno strano blu
di dispercezione
e non disagio.
L’oggi ci impone
ruoli
del cazzo,
ammanettano quindi le lacrime
e presto s’imbarcheranno
via dal cranio
verso l’orizzonte dei grigi.
L’anarchia
si sbudella
davanti
ai miei occhi,
nessuno ha difeso troppo
l’arroganza meschina
dello stupore,
quindi si annegherà
convinti e contenti
perché convinti.

Lei di colore
esala
sgraziate
menzogne
per costruirsi
un’immagine e un ricordo di sé,
tutti se ne prendono cura
con la malattia
della paura
di rifiutare.

Fingiamo, per ora,
di non aver mai assaggiato
lo zucchero.

Una immemorabile
malinconia
so che forse
non ne avranno coscienza
e non mi dispiace,
mi si soffre addosso
il peso di piume eccitanti
calde
e di iceberg assetati
del freddo
che scatenano
i rapporti sociali e i loro nomi,
gli si condenseranno
le pupille ancora
per poco,
nel migliore dei casi
saranno banali e soddisfatti del non-sé,
nel peggiore
apriranno la fogna
del viso
alla prospettiva
del contrasto incolmabile.
Vuoto di vuoti seni,
la notte gli è già scesa
davanti
e si sentiranno
più che accusati,
il velo dissetato
dei modelli statici
prenderà la loro
pelle
e la loro anima metallo non più blu
ma sereno
per finta.
Si godono il sole e il mare per ora.

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