mercoledì 5 novembre 2014

Shotsu kigeki

Shotsu kigeki

Forse è stato il tempo

Scheggiare la conchiglia,
questo viso deve pietà
al circo arancione qui intorno.

“Lo capisci in che bordello ci hai messo?”
disse Kant a David Hume in un salotto
del’700

In siberia solo neve e tremore del labbro di sotto

C’è Alex fuori che canta per attirare attenzioni
come un lupo idiota
(rispondo:  “rendiamo questa serata interessante” )
mentre Giulietta impara a memoria il kamasutra
e il fumo si disperde tra poster
e la luce sembra danzare meglio di tutte,
poi arriva
un gift dalla divinità.
In strada hanabi esplodono
riflettendo la semplicissima armonia del giapponese
e in un altro contesto
vomitiamo
gettando tutti noi stessi in un cassonetto di umido
e sperando nell’universo.
Un indefinibile inferno di croci
piantate a forza dentro la pelle della terra,
l’anima
si disperde
in fretta.

È un corridoio di jungla
dove sciamani bambini
corrono
tatuati
in cerca di una preda.
Anche oggi scanneranno il bufalo a mani nude
e ne mangeranno


Il freddo arriva
accompagnato da alieni terribili
su un ricordo del 2008.
Con una maglietta emergency
la ragazza si avvicina
in una stanza dai muri blu.

Stacco teatrale:

A mezzogiorno,
parlando con gli anni ’90
personificati
in una piccola folla di persone
dentro una stanza azzurra di agosto.
Tra loro riconosco
Mighty Max col suo cappello viola,
Il Detective Payne, Francesco La Rosa,
Eddy Gordo, Ace Ventura e Mitsurugi
Non sono mai stato meglio.
Dal balcone grigio scuro
vedo edera artistica
una piscina piccola
una poltrona
una finestra.
Un albero giallo a sinistra.

E io

È durato troppo poco
il respiro,
ecco, per qualche secondo
posso immergermi
in un mare di cobalto
impossibile da definire----
è la cosa più simile all’amare
che abbia trovato

Opportunamente
il mondo assorbe il mondo

Non ricordo dove sono rimasto,
una frase un tantino complessa questa.

Un immenso teatro
dà su una scogliera
(credo ci sia la squaresoft di mezzo)
la principessa ha i capelli neri
---.-.-.,--,-,ò—ò èù --..---.-.ààe
io
non
riesco
proprio
a ricreare
le cose
le spiagge
che ho dentro

è capitato, così,
sarà stato un giorno di settembre
nella via che porta da Pedara a Tremestieri.

Come si tira fuori il concetto dalla cosa in sé?
dico…riflettici, cazzo!
Come si estrapola ciò che è da ciò che è?

Non concludi niente
col sonno.

Caro Giacomo,
scusami proprio,
ma oggi non riesco per niente a provare piacere
guardando fuori da una finestra chiusa.

***


Il martirio a New York,
Fitzgerald piange di fronte ad un pianoforte
cercando di nuotare controcorrente rispetto al tempo

Le strade deserte prima delle isole ryukyu,
sono rimasti pochi varani,
gli altri sono scomparsi
al di là dell’Indonesia
al di là dell’India

Un templio d’oro
che ti avvolge e basta

Dove porterà la via di fuoco,
in quale oasi verde ?

“Forza, gente, forza!
La finestra è aperta, chi vuole buttarsi si butti!
AAAAAAAAAAAAAAH.
Strappatevi, strappatevi, contorcetevi,
fatevi avanti signori e signore!”
disse un uomo piccolo guardato da un balcone del secondo piano,
portava un vestito grigio e bordeaux
e cercava di strapparsi via il cervello dal cranio
con le sue mani da iena,
e urlava.

Proteggete il Menhir
bianco pomice
la corteccia chiara
dell’albero
le vostre ombre

Adesso che avete visto,
i demoni più anziani
compariranno nelle vostre
allucinazioni
e la nada
ricoprirà la superficie trasparente degli occhi ,
non si esce da questa melma nera
palude in cui
non si diventa mai
completamente

La signorina Psichedelia
(una ragazza con un taglio osè ed un vestitino fosforescente)
si versa del tè corretto
seduta ad un tavolino estivo,
e noi tutti le sorridiamo


Poi lo schianto.
Neanche questa volta
le cose sono riuscite
a manifestare veramente
se stesse

Inseguito
dal Dahaka
guardiano della distruzione e della morte
correvo per la medina
cercando di trarmi fuori
dalle conseguenze dei viaggi nel tempo,
lui è serpenti che arrivano ovunque,
ombra,
sabbia.
Non rivedrò l’imperatrice
non rivedrò Babilonia.

Finalmente lungo il Civant,
fuori, fuori.




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