venerdì 22 agosto 2014

Palpebra

Palpebra

Palpebra
impronunciabile
la migliore amica e un vento azzurro chiaro
in un cervello di pochi anni
e molto sole

A volte voleva scommetteva con me
su cose inutili

Non è morta!

Scappare è deleterio
ma più delle madri bambine
con i sogni
a forma di barbone
bruciato
in un tronco cavo.

Il meccanico che sarà
si guarderà bene
dalla svendita di tappi rubati

I signori
si accomodino
nel fegato marcito di un mondo che urla! 
Il tavolo dell’apatia è libero
signorina!

Se la caverà e di conseguenza
non se la caverà.

Passami il pietrisco negli occhi
ci sgommeranno sopra
le volpi
e le spade.
Cartoonists
che cercano
di mantenersi in marmo
sotto un’America
devastata,
ricordo William Tweed
ingordo
con la testa a forma di banca e buckskin

Denti umani specializzati
nel mordere
vizi morbidi.
Nella fossa delle Marianne
nessuno ha avuto bisogno
di capire
nel corso dei millenni.

Le palme crescono
su una malattia quasi passata
non possono più prendere fuoco.
Rappresentano
la fine di tutte le cose
vista da una spiaggia lontanissima.

Palpebra e Jack
soli in caverna e in spazio nero
dentro una testa
che sa di pianta in stanza naif.
Alle elementari
Leopardi ed io
con una finestra di foschia
non-capibile

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