mercoledì 15 giugno 2016

Huysmans, parte quinta.

Nello specifico, del dialogo tra Huysmans negromante ed una principessa di colore.

Tutto solo tutto solo in un ceruleo
cervello
come una candela infinita e mortale.
E ridi e sullo scettro incidi disegni a pastello
di bellezza distaccata perché sei un mago
ed i maghi vedono ciò in cui credono
prima di credere in ciò che vedono.

Un occhio si spalancò secco, svuotato,
alla vista della natura.
Un occhio si spalancò e le terribili domande che si era chiesto
diventarono terribili risposte,
e testammo il dolore sulla pelle nostra
perché era uno stupendo dolore
ed era venuto a sussurrare
con voce femminile tenera
alla porta dell’anima,
ed apriste ed era una principessa di colore selvaggio
più nero che blu
e ci conversaste piacevolmente tutti seduti
attorno al solito vecchio tavolo di legno
e v’infettò ridendo ma anche voi
eravate tutto sommato contenti
di quelle menomazioni istantanee
di qualcosa che nel giro di pochi giorni
ti è stato per sempre portato via.
E quella dama abbracciò il giovine plutoniano
lo baciò solennemente in fronte
e gli disse “ Diventerai adulto
se da questo sangue non sarai piegato
ma sazio e determinato”;
e di nero pece lo vestì
perché nel samsara sei debole e ridicolo
e magrolino
ed attaccato come siamese
ed ogni perdita ti sconvolgerà sempre meno
fino a quella di te stesso.
Conscio di ciò saprai dirigere a consapevolezza
lo strumento della tua volontà.

Nessun commento:

Posta un commento