mercoledì 19 febbraio 2014

Una corsetta



Una corsetta

Eugenio mi chiese
di ricordargli vecchi momenti
sembrava quasi tornato
Eliche bianche
e mastichiamoci,
che domani muoio.
Quella scuola
pullulava di pietre azzurre
e di bambini andati a male,
lei ancora non c’era

Sento qualunque tipo
di annientarsi, lento,
il gusto va forse scolorito
con la ragione
e William si era innamorato a bestia
di lei

Ho assorbito migliaia
di passaggi Prog
e di anni di vento,
chè nell’isola guardavamo
tutto
dalla cima di scalinate
bianche

Ecco, la sospensione nel tempo,
l’armistizio alla decadenza,
l’ultima scogliera greca
 oppure gambe bianche
in letti più bianchi
e da lì avere la certezza
della noia perfetta
delle cose

E la fantasia sgocciola
la memoria si fa stuprare
perché tutto dev’essere ambivalente,
e ti spaccherai anche tu dopo un po’.
L’intera febbre
è mastice
per ossa con le finestre,
bisogna correre.


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