sabato 1 settembre 2018



Addestrandoti per diventare fuoco,
oh, la luce inghiottirà
più avida di bocca che canta,
di nero buco
e sarai così il fuoco
brucerà in te
come oblazione
la pelle dei tuoi cari
ad importanza nulla.
Sabato ho percepito delle strane cose:
l’amore in me ha vacillato
per la terza volta
e respiravo lento
ogni sale in ogni vento
latore di uno strano
balsamo sacro
spalmandolo sul petto
potevo poco a poco guarire
i tagli nei miei bronchi
ed ero assurdo.
Assurdo e ondeggiante
immagine nello specchio
arancione
del caldo fuoco.
Sai, ogni cosa s’assottiglia ad essere
codesta fiamma,
conosciamola infinita
senza poterne vedere
una scintilla.  

Ci si ritrova incastonati
in un lurido asfalto,
metro dopo metro
l’uomo ha sputato il dente
è fiorita serena in una notte di luglio
la regina
per afflosciarsi il giorno
e nessuno l’ha osannata
nessuno l’ha pianta.
Ci si ritrova timidi
nel pelo di un gatto assurdo
(ogni io è assurdo)
come pulci assetate
sudiamo
e riponiamo
il fallace fallo
in un vaso usato
rubato all’amico che dormiva,
stai. Stai.
Lo scheletro è una foglia
la nervatura un midollo
e albero è il tuo cuore verde .
Stai. Pecca. Dividi la realtà con
quelle lame negli occhi,
avrai del tuo sangue
una calda speranza
fino al sonno.

Nessun commento:

Posta un commento