Ed il bambino col camice
ingoiava dall’orecchio
un’essenza liquida del colore blu.
Poi è uscito, è andato in un prato penso,
e s’è messo a dipingere
una vela bianca,
circondato da ragazzi per lo più
tossicodipendenti,
e a tutti i costi voleva la loro attenzione.
“guardatemi, guardatemi!”.
“guardatemi, guardatemi!”.
Pensò che con quel quadro
Avrebbe potuto dimenticare questo bisogno,
perché non solo dipingere
lo distraeva in maniera fenomenale
dal contesto del qui e ora,
ma lo proiettava in un mondo ed in un se stesso
migliore, di luce, continuamente
in ebollizione e auto-emanazione.
“Guardatemi, perché
non sono sicuro di essere reale;
Amatemi, sono sicuro di contenere
un pezzo di pietra che è dio”
e ringraziò poi una donna di trent’anni, con i capelli
arancioni e il vestito rosso,
probabilmente del segno dei pesci,
per non essersi astenuta
dal fargli notare questo difetto
-s’erano conosciuti in sogno.
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