Promontorio, ho voglia di te che sei viva e vegetale
perchè dalla testa non sai più uscire.
Che tomba cerchi
se ci navighi già dentro
ed è nera pesta?
Blu e viola e verde
perchè acquatica forza della natura
nel profondo stai.
Hai due braccia, sì, ma tanti tentacoli.
Dove ho messo quei me stessi
tutti fatati
con tuniche bellissime
e capelli più lunghi dei versi d’un poema?
Quei me stessi che come gladiatori feriti
o attori shakespeariani
hanno preso rifugio in una sconosciuta foresta?
Mi camminano tra pensieri e tendini,
tra voce e pelle,
ridendo in simbiosi
come famiglie di freaks in un circo
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