Ionio
La Sicilia,
giovane milf
mai stanca.
Mai abbandonarla
all’America del tutto.
Mai sostituirla del tutto
E nel frattempo
dal piano di sopra
una finestra
un sospiro
un respiro blu
E le droghe ardono
nel braciere.
La lucidità
è utile molto utile
se riesci a non perderti
dentro il cassetto a doppiofondo
di te stesso.
Mentre fuggivo
ho comunque avuto pietà
per un Minotauro
incatenato al muro,
nei miei sogni si accavallano
miscugli di troppi campi semantici
e i ricordi passeggiano
in una grandissima parata
incomprensibile
e non misurabile,
qualcosa
sì
può essere che qualcosa
torni a battere.
In un’isola Jamaicana
ad adorare grassi ventri di dee
Non è quella la tua vera memoria,
non è quella che ti inventi ogni giorno
per poter attraversare il giorno stesso
in un’immunità da guscio di cozza.- .
Non è quella la memoria.
Ha più la forma di una dea
con la veste d’oro e ubriaca
che ti sbocca addosso
quando meno te l’aspetti
In fondo la poesia
ha completato il processo
di fusione col mondo
e di fusione
del mondo interno ed esterno
in unico raccapricciante vizio
che è quello di vivere.
Parimenti
il mare rigurgita le sue stesse sabbie
e conchiglie
e tentacoli
prima di aprirsi in vortici e rivelare
l’involucro perlaceo
dove ti nascondi
da così tanto tempo.
Finalmente non ti ho trovata.
Fichte la sapeva lunga
sul cosmo
e sulla carota che penzola
di fronte ad occhi stanchi
di dormire e di piangere,
di piangere e dormire.
Un Io che è tutto
e allo stesso tempo non è tutto,
ecco,
cercatelo.
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