Il cipiglio di Zell
Un giorno?
Era un giorno,
fu un giorno.
Caddi e vidi me stesso da vecchio.
Non pensare ai titani rinchiusi nel tartaro
o alla storia d’amore
tra Squall e Rinoa.
--È
democrazia, dunque?
Quest’alito
freddo
che
sgretola
i
picchi più alti
e
distribuisce
più
o meno a tutti
tante
o poche briciole
di
terra ormai macchina
ben
oleata
che
lacrima
noia
e rancore.
--Il
triste cantico
dei
socratici e presocratici
“L’essere”
è un interrogativo
Come
magma incandescente
mille
sorrisetti
esausti
ma soddisfatti
pur
non essendo riusciti
ad
ottenere una risposta
**********
Il
sistema è questa rete
firmata,
autografata,
avvolge
i cuori e li trascina
con
sé
nell’alveare
della produttività
volenti
o nolenti
bisogna
tutti
lavorare
e spendere
spendere
e lavorare
ed
è pace questa
Voler
ricordare i sacrifici
d’una
mente terribile
che
s’è persa
nell’infinita
armonia del caos primordiale,
i
sogni,
sono
codesti i sogni
Venerare
dunque
che
cosa,
a
partire da me stesso
non
è forse una radura
e
fallout nucleari?
Tito
Livio
Andrè
Chenier
condannato
a mote
Rettili,
Thundaga, ancora rettili
e
il cipiglio di Zell
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