Disease disease
Sofferenza
beheaded
sofferenza
Piangi e piangerai.
Sei una cosa così bella
e così piena di germi…
Amando comprendi
Ho una seppia immensa
collocata
approssimativamente
nel canale
gastro-esofageo,
sento il suo becco
Non “essere cercati”
ma “essere trovati”,
come topi rognosi
in fuga da una catastrofe
Le catene
e non puoi correre,
e correre è una di quelle sensazioni
talmente inquietanti
da costringere i tuoi occhi alle lacrime
Così, è bastato togliere
una sola vite
e la struttura è crollata
(pausa a discrezione
del lettore)
Era un totem di legno d’acero,
dipinto,
raffigurante
un ventre squarciato,
una ballerina di Degas,
il vento, il velo, le piume,
il fatidico viaggio delle dita
verso la fica
attraverso una pancia bianca;
Arcimago, non perdonare me
e quelli come me
Non darci qualcosa che non vogliamo
Io non combatterò mai
per nessuno
tranne che per me stesso
Bisogna
scorticare
svellere
e vedere
Paralitici giganti
che occupano
un trono che non gli spetta
ora siedono sul verde
in una sfera di indistruttibile
vetro
e come pantegane
infettate
dalla gotta
continuano a riprodursi
e a consumare il plus-valore
Noi, invece, che eravamo il popolo
trecento anni fa,
ora mastichiamo
le ossa fradice dei giovani eroi e morti
e spolpiamo per bene
il peso
di un passato emotivo,
della guerra dello spirito,
del sorriso
avvenuto
solo e solamente
tra un io
e l’io immaginato,
e siamo briciole su una tovaglia
E lo sappiamo tutti che
il vero supereroe
degli anni dieci del duemila
è la cocaina
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