Re Vetro Tagliente
È una giornata
che faccio cadere le cose,
è una vita
che faccio cadere le cose.
La barba di Vittorio,
i nomi, che non ricordo,
le manate,
i timpani,
i simboli,
simboli
Danzare
È nato il cammello,
noi trasporterà
e il nostro pegno
di opali e saliva
Come quando nel deserto
le iene urlavano
le spine trafiggevano
e tutti ribollivamo
di rabbia e di risentimento
Night gown
Sangue in testa
adorare maledire
e pietrificare.
Un modo come un altro
per comprendere
è l’immobilità
di immagini stimolo risposta,
non scherzo.
Re Vetro Tagliente
perdonami
ma ho lasciato che la freccia mi trafiggesse.
Mosca adesso spappolata
sul finto marmo
gli occhi un’ultima volta
girerà
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