Adesso che ti stai liberando
dai pixel
il mondo sarà più asfaltato male di prima,
e siamo tutti o quasi venuti fuori
dallo stesso merda di stampino o quasi.
Facendo sesso con l’amore
ti spingi paradossalmente
alla misantropia,
le cose troppo pure a guardarle o a toccarle
ti si bruciano gli occhi e le vene sotto.
Magari fossimo alghe.
Viviamo attraverso l’arte
e aggiungiamo rimpianti in progressione
e perdiamo adrenalina e velocità
e perdiamo immagini,
e poi ci rifugiamo dentro la cenere
o dentro
la morte.
Un’immensa lesbica
schiaccia le estremità della terra,
e da lì vedremo un’altra prospettiva vera alla stessa
maniera di questa.
Così, il peso dato agli altri scompare
lentamente,
e tu dove sei, mentre perdo?
Dove sei mentre io non sono qui?
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