Un sorriso strappato dall’alcol al viso di Giovanni
Un sorriso strappato dall’alcol
al viso di Giovanni,
è bello ricordarsi dell’afrodite sottesa alla pelle sua
ogni tanto.
Ed urla, cerca di spaccare una bottiglia vuota senza
riuscirci, ironizza.
E adesso la stagione è realmente conclusa,
rimangono 14 pagine, amico mio.
Vedo l’orizzonte
e lo voglio raggiungere al più presto
Esclamando invero
che esisto, esisto,
anche se con l’immaginazione
posso prendere fuoco
in un corpo non più nemico
Al più diventerò dolmen
o menhir
E sotto un’altra luna rossa ionica
costruivamo torri
ed ho abbracciato un sasso enorme
riconoscendo in lui un’essenza ulteriore, aliena.
Dà un nome a tutto.
Non devi fuggire dai fratelli, non devi escluderti,
tutte le case sono in realtà una.
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