Murasaki (I)
Accattonaggio nelle membra
mi piaceva non avere senso.
Invece sulla mia vita
è stato disseminato
tanto corpo
solo corpo
scaglie, vestiti, mani
Di bellezza che colava
da stanze di luce
ed ecco che sono ricomparse quelle piume
che presto saranno ali.
È un eclisse di
luna e sole
un monte immenso
un’icona di virtù
o quel grassone
che spiava da una porta blu
il giovinetto
che nel bagno
osò mettersi il lucidalabbra
di nascosto.
Una sirena con una grande cornucopia
mi sussurra di urlare
e con i decibel
accordare il mondo esterno
sull’infinita melodia
del mondo interno.
むらさき,mi attrae,
è una pietra polita e levigata,
è un pensiero semplice
e non malato.
La misterica abitudine
d’essere divinità
senza accorgersene.
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