L’Airone
Capito, scendo, la lingua
va da sé sempre da sé,
lucido pazzo isterico
uomo donna polimorfo
io non c’entro niente
ma è della mia taglia quella maglietta.
Impossibile capire un urlo,
la goccia che dalle labbra
ti scivolava.
Il male non esiste.
Il bene esiste.
La coscienza è maculata ombra
inutilizzabile
in questo sanguinaccio di corpo
L’airone parlò, tuonò:
“Sognando stai lentamente
tornando a quel luogo tenero
dove tutti eravamo una cosa sola.
Non hai bisogno del denaro
per quanto ne hai bisogno
non hai realmente bisogno
del denaro.
Fingi di morire
e procedi dritto.”
La pace si allontana,
che tortura.
Tortura e non capisco niente,
sono appena nato
Nessun commento:
Posta un commento