La schiena
L’ultima nuotata
di un poliomelitico cigno
Una donna, squilla
un telefono
e sistematicamente
giorno dopo giorno
la pillola scende in gola
Avendo pietrificato
Nascondere le bambole
più brutte e demoniache
Scopro vene nuove
-accadrà (deve accadere)-
L’entrata in scena del rettile
Un esercito di sciamani
con gloriose armature di metallo rosso
e scettri
assedia
la piramide di Anubi (vogliono divorare il suo corpo),
finalmente il deserto,
è un po’ pallido
Parecchie volte
diamo vita agli oggetti
e agli oggetti astratti,
è in un modo o nell’altro
la quinta dimensione
In una stanza tutta blu cianotico
che è la mia
una ragazza che non mi ha amato se non per un momento
ed io
ammiriamo
un quadro beige
dal quale vieni fuori
la mano di un demonio.
Sollevare un monolito nero
verso il tetto di legno
Il gigante si copre il volto
con un cappuccio di cuoio
per non vedere
Queen Street
all’angolo
è un inganno vittoriano
dove
romanico e gotico
possono coesistere in pace
e a volte persino
combaciare
Su invito di Re Iena
ho visitato
il reame dei randagi,
dove il pelo grigio
rimane
e si prova ad ammanettare il destino
Dissi ad Elettra
che infondo è
normale
tagliarsi virtualmente i polsi
e diventare l’Antartide,
amare la prima cosa
che ci ha sradicato la pupilla.
Un palazzo interminabile,
se vuoi entrarci
non dimenticare
di trasformarti nella tua ombra
e di tenere bene a mente
la faccia del fantasma che hai visto.
Al momento giusto
affonderai anche tu nel lago del buio
e il tuo limite non sarà più
logicamente concepibile
La paura.
Facile.
Un compleanno nel 1998,
sul muretto
aiuole, lucertole,
una bacinella azzurra
La balena nera,
custode della porta
verso la notte- la vera notte-
aprì la bocca e ingoio
la nostra armata di voodoo, ladri,
aironi e ricordi.
Lì dentro, tutte le possibili
conseguenze di noi e
le immagini di noi stessi
in ogni eventuale forma
apparivano come un arcobaleno
il cui spettro andava dal blu al viola
Passarono anni
e mi accorsi
di cose inquietanti
nascoste dietro le porte
una mano va a ficcarsi dentro
Poi tantissimo sole.
Di schiena un angelo nudo
visto camminare
e potrebbe non piovere al momento giusto,
coprirsi la coscienza è male.
Dal buco che c’è nella mente, nella mente,
solo mostri e piccoli viali.
Di schiena un angelo nudo,
come comportarsi
di fronte alla voragine immensa?
Il tempo è un cubo, adesso,
in cui per forza si sta stretti-
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