L'iguana
Antichi templi
dove videogames
educano
I Cieli.
Sì, è diventato universale,
lei rinchiusa nella caverna
sotto la quercia
a sussurrare alle albe
qualcosa di poco giusto
Il tentacolo in fondo
era dentro
un'epidemia di mostri
è mattino
Io ero
e con me
praterie medievali
Lei era un abominio
mezzo robot
in una stanza blu chiara,
bestie
e plexigas
Lo so che
così
ti bagni
Eravamo riflessi
e lo siamo tutt'ora
sul nucleo
immenso
è vuoto
e siamo anticristi
e la malinconia
delle viscere
e il deserto
sono scenari
pur sempre validi e osceni
La lacrima
sul viso dell'iguana
al sole
Tutto ha oscillato
fino anche alla consapevolezza
dell'esprimersi
con una forma,
fino all'auto-descriversi
nelle maree
estreme
dei colliri
in vasche assurde
e giorni
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