Nel riverbero
il mio cuore
non è mai esistito
il suono non c’è mai stato
è il controllo
è solo il controllo
Ameremo per tutta la vita
senza che niente esista
il metallo che è così caro
annoia e ricopre con calma
ossimoro e santità
e la viltà delle scelte che facciamo per viltà
non sto bene con non sto bene senza
ora i calmanti mi ricoprivano
di notti
e i vasi sanguigni spengono
l’interruttore della sicurezza
almeno sapessi trovarmi
almeno sapessi trovarmi
ogni anno la stessa
fogliolina
che non ricresce
la stessa vendetta di noi
no non era affatto
un posto tranquillo
ma dentro il freddo
provo brividi
simili alle emozioni
I polmoni colpevoli
di ferro e cazzate
cadono lentamente
nei dintorni
mascherati da arcobaleni
e non so che rincorrere
le dedicherò talmente tante cose….
Ogni catastrofe
si ride tranquilli e innocui
mentre scompariamo
mal vestiti
nell’oceano rossiccio
Altrimenti
non esiste
che la tranquillità
del non esistere
Prima o poi
mi libererò di me
e di tutte le armi
che ho dentro
ma non sai neanche immaginarti
quanti fiori violenti e teneri
avevano gli occhi immensi
come la paura
e quasi alla fine
schiudevano l’ambivalenza
di tenersi
mostra il liquido incompleto
dei morti
chè il futuro non sembra neanche
la fame che ho
domani avrò altro da mischiare con altro.
Il cielo è più nero
delle curve che hai nella mia testa
è tutto una colpa
estrema
ma io? (ora non so…)
conto le volte
in cui appassiamo
e non mi ricordo esattamente
come andavano le cose
sì…. sì… si sta prendendo
tutto
a cominciare dalla schiena
si accartoccia via
la lamiera
delle mie circostanze
io vedo il buio
e così sia
ma anche qui scomparire
senza fretta
e torneremo a calmarci
di anime e di stanchezza
e di velocità di noi stessi
Così a pezzi….
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